Documento del 1350; il primo in cui compare il toponimo completo di "Colloredo di Prato".
Denunzia di un cittadino udinese, tale Filippo, contro Fulcherio Savorgnan, all'interno della quale viene vitato il massaro Antonio di Colloredo di Prato, il primo paesano di Colloredo di cui si abbia il ricordo.
(da G. Bianchi: Documenti per la Storia del Friuli dal 1200 al 1400, Vol. 33 n. 3670 riportato da F. Sguerzi: Colloredo di Prato, Campanotto ed., 1991.)
Testo integrale
"Querela Philippi q.m. Magistri Gerardi.
Philippus q.m. Magistri Gerardi de Utino asserit quod Fulcherius de Savorgnano, postquam homines de Utino iuraverunt Domino nostro Duce, personaliter cepit quendam suum massarium de Coloreto de Prato nominem Antonium quem dimisit pro frixachensibus XLVIII.
Item accepit dicto Antonio unam libram et stariun unum cum semidio siliginis et unum par stivalium. Item vestitum unum de panno et unum sachum".
Traduzione
"Querela di Filippo, figlio del maestro Gerardo.
Filippo, figlio di un tale maestro Gerardo di Udine, asserì che Fulcherio Savorgnan, dopo che gli uomini di Udine giurarono (fedeltà) al nostro Signore, assunse personalmente un tale sua massaro di Colloredo di Prato di nome Antonio che lasciò libero in cambio di 48 denari frisacensi.
Parimenti prese all'anzidetto Antonio una libbra e uno staio e mezzo di farina e un paio di stivali. Infine un cestito di panno e un sacco".